Whitemary

Biancamaria Scoccia, in arte Whitemary, ha iniziato tardi con l’elettronica: “Musicalmente sono figlia del mio fidanzato. Era fissato con l’Ed Banger, un giorno si è stufato e ha deciso di farmi sentire i Justice: precisamente la traccia Stress. Come puoi immaginare, quel momento lì è stato un trauma, quel brano era esattamente l’opposto di quello che ascoltavo di solito. Piano piano in quel tipo di musica ho iniziato ad entrarci: fino a quando mi sono accorta che con l’elettronica sarei riuscita ad esprimere il massimo del mio potenziale creativo.”
Il suo primo approccio, invece, clubbing è stato abbastanza bizzarro: “Sai, io arrivavo dall’Aquila e lì di discoteche ce ne sono poche, e quel poco che c’è beh… era davvero poco interessante. Arrivata a Roma, uno dei primi posti che ho preso a frequentare era il Big Bang, a Testaccio. Lì, regolarmente, tenevano regolarmente delle feste goa trance. Ti rendi conto? Dal nulla mi sono ritrovata in questi rave sotterranei, assurdi, con la musica a 180 bpm, le installazioni psichedeliche, la gente presa benissimo. Mi piaceva un sacco!”.